Moby – Everything Was Beautiful, And Nothing Hurt

2018  

Di solito non ho mai seguito Moby, i suoi album mi sono sempre sembrati carenti di feeling, troppo artificiosi o meccanici. Negli ultimi anni Moby si è molto politicizzato nei testi delle sue canzoni, forse la deriva a destra dell’America può essere stato un pungolo. In questo nuovo lavoro si sente un po’ di quel feeling che mancava negli album passati e una certa coerenza nel portare a termine l’album. C’è sintonia tra i diversi brani quasi che potremmo pensare a un concept album. Le musiche eteree, malinconiche, a tratti cupe, ci sono passaggi soul, gospel, con voci morbide e rilassanti. Il cantato è praticamente quasi interamente femminile con alcune voci che si alternano nelle varie canzoni. Molto interessante la profondità di “ A dark cloud is coming” col piano che svetta a dettare la melodia, “Mere anarchy” e “The waste of sun” sono molto belli, “The tired and the hurt “ e “Falling rain and light” sono pezzi più immediati e riconducibili all’artista, “The last of goodbye” è un pezzo pop mentre “The sorrow tree” ha musicalità gioiose.

Voto:3.5/5

 

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