Bella l’immagine di copertina di questo nuovo album degli Editors, per il resto mi sembra un album incompiuto. Le atmosfere, fintamente dark e rilassate, risultano meno spigolose del solito, l’elettronica svolge una parte fondamentale e qualche accenno di chitarre distorte. Ma quel che manca, a mio avviso, è il dove andare, sembra un album che non si avvia per una sua strada, tergiversa tra suoni che pescano tra i Muse e The National, senza prendere una decisione. In “No sound but the wind” è chiaro il riferimento ai National, “Violence” e “Nothingness” ricordano i Depeche Mode, “Pulse” e “Darkness at the door” stringono l’occhio ai Muse. Un ottimo brano è “Belong”, profondo e sinfonico; “Hallelujah” è il brano più ritmico e carico dell’album.
Voto: 3/5