Rhiannon giddens – freedom highway

2017 

“Puoi prendere il mio corpo, puoi prendere la mia anima, puoi avere anche le mie ossa, ma non avrai mai la mia anima”; inizia così l’ottimo album solista, il secondo, di questa cantante americana che suona banjo e violino. Il brano è “At The Purchaser’s Option”, e il tema di tutto l’album è politico, un impegno costante per i poveri, i diversi, la classe operaia. Ma soprattutto si tratta di un album carico di influenze blues, jazz, soul e arriva fino a toccare le corde del rap. Non si tratta però di una miscela di suoni dismogenea perché ogni canzone ha un suo feeling inconfondibile e la voce si alza a far da contraltare a suoni ricercati e semplici. Tre sono le rivisitazioni nell’album: “The Angels Laid Him Away” di Mississippi John Hurt con sola chitarra e voce, “Birmingham Sunday” di Richard Farina con un piano malinconico in evidenza,  “Following The North Star” delle Staple singer introdotta dal banjo di Rhiannon. Accanto a queste cover troviamo “Better Get It Right The First Time” dove una sezione di fiati introduce un trascinante rap, “Hey Bébé” e “The Love We Almost Had” dove fa capolino il jazz e il dixieland, lo spiritual di “We Could Fly”, le intense “Freedom Highway” e “Baby Boy”, il blues per banjo e violino di “Julie”. Un album semplice e ben costruito che dà emozioni all’ascolto

Voto: 4.5/5

 

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