Il problema di Noel sembra quello di non fare niente che lo possa collegare in qualche modo agli Oasis. Partendo da quel presupposto ogni cosa va bene e ci troviamo di fronte a un album che mescola un po’ di tutto senza darsi una sua struttura. “End credits” e “Interlude” sono due pezzi musicali abbastanza validi che strizzano l’occhio all’ambient; “The man who built the moon” è il pezzo che si avvicina di più agli Oasis; “Fort knox “ parte con un sinth e alza il volume del disco; “Holy mountain” e “Keep on reaching” sono martellanti ma non dicono molto;”If love is the law” e “It’s the beautiful world” sono poco più che sufficienti; “Dead in the water” non vale la pena ascoltarla. Che dire? Alti e bassi, tentativi di fare: da un artista ci si aspetta di più e se manca quella cosa chiamata creatività… può aspettare a produrre un album.
Voto: 2.5/5