2021
“Ciò che non ti uccide ti rende solo più pazzo” e con un incipit simile difficile pensare in positivo. Ancora una volta Nick Cave, col fido Warren Ellis, ci divora con la sua poesia e quella voce profonda che squarcia dentro dei brividi intensi. E’ un album che prende lo spunto dalla pandemia, da scene di vita privata che diventano universali e che toccano nel profondo. A differenza del suo ultimo album introspettivo, qua i suoni si fanno più concreti, ci sono degli archi orientaleggianti, l’incedere del pianoforte, i synth nel parlato di “White elephant” che sfocia in un gospel, una poesia lenta a cui fa da sottofondo una tessitura musicale che lascia ancora una volta stupiti di fronte alla carica emotiva del rocker australiano, musica che esplode in rari momenti e per pochi secondi.
Voto: 4/5