2019L’amore, la speranza per uscire da quelle tenebre dove lo avevamo lasciato con “Skeleton tree” e la tragica morte del figlio. Eppure l’angoscia è tutta lì, ancora presente, almeno nella musica che fugge la chitarra e la batteria per rifugiarsi in tappeti sonori e orchestrali che da quelle tenebre sono ancora bel lontani dall’andare. Ghosteen è quel figlio fantasma che appare sempre nelle sue canzoni, quel cercare di elaborare la perdita cercando una fuga in avanti. La musica è lenta, Nick recita invece di cantare, si eleva nel cantato di “Fiireflies” e nel falsetto di “Hollywood”, nella seconda parte i brani sembrano di salire di livello. Nick Cave guarda avanti, l’album è da assaporare lentamente, la copertina lascia pensare a una lenta rinascita: allora perché penso che sia la colonna sonora per un suicidio?
Voto: 4/5