2019Il nuovo lavoro del cantautore irlandese si dilata in un repertorio sonoro dove accanto a canzoni introspettive di matrice folk, troviamo anche composizioni a più
ampio respiro. Ogni canzone termina nel momento giusto senza terminare in lunghi strascichi inutili. Sono canzoni ben costruite dove l’arpeggiare della chitarra e la bellezza del suono a volte aumentano d’intensità lasciando spazio a violini e pianoforte e a crescendi molto interessanti. Il risultato è quello di un disco semplice ma ben costruito dove echeggiano reminiscenze di Van Morrison e leonard Cohen. Gli episodi migliori dell’album sono “Don’t Settle”che parte piano fino a diventare una cavalcata che riecheggia Nick Cave e “The closing door” con una litania orientale accattivante di banjo e pianoforte. Da considerare anche “Fool’s game” con una splendida voce femminile nel finale e “I’llbe you,be me”. Ma è tutto l’album ad essere piacevolmente interessante.
Voto: 4/5