2018Cypress hill otto anni dopo l’ultimo album non finiscono di sorprendere. Il loro rap si distingue per la caleidoscopicità dei suoni, delle voci che si rincorrono, a volte lugubri, ora dolci, ora in chiave trip hop. Difficile dare loro un’etichetta visto che spaziano attraverso suoni, rumori, voci che attingono da diversi universi musicali. Potremmo pensare a un rap arabo ascoltando la sinuosa “Band of gypsies” per poi essere spiazzati subito dopo con pezzi che rasentano il gotico, lo psichedelico. Senz’altro un album fuori dagli schemi con i vari intro e interlude che sono piccoli quadri sonori. La presenza di bassi, trombe, campionamenti sanno spiazzare l’ascoltatore e se poi non dovesse bastare c’è una surreale “Stairway to heaven” con una voce femminile distorta e suoni cupi a chiudere un album al di sopra del solito rap.
Voto: 3.5/5