2020
Tanti sono i temi di questo lavoro dell’artista canadese ad iniziare dal miscuglio di suoni che ne fanno parte. Difficile capire da dove partire, forse dall’elettronica che ha comunque una grossa preponderanza sugli altri strumenti. Abbiamo dei brani che partono da situazioni ambient per poi cambiare completamente prospettiva e infilarsi dentro fusion jazz, dance, turbolenze musicali e quant’altro. Se ne esce spiazzati in buona parte, ci sono tante sterzate in ogni brano che non se ne capisce l’inizio e la fine. L’autore spazia, dando anche spazio alla voce che non eccelle, le reminiscenze degli anni ottanta si sentono, il troppo variare da un lato stimola e dall’altro spiazza. Da un lato sembra un buon lavoro, dall’altro le troppe variazioni stonano. Senz’altro eclettico, è un continuo ondeggiare tra dance e r’n’b, psichedelia e hip hop.
Voto: 3/5