2017 –
Varcata la soglia dei settant’anni, all’artista irlandese è venuta la voglia di omaggiare il blues che tanta parte ha avuto durante la sua carriera. Così eccolo alle prese con una serie di cover di artisti del calibro di Bo Diddley, Sam Cooke, Lightinin’ Hopkins e Count Basie. Il risultato è certamente lusinghiero e ci offre un album per certi aspetti vintage ma che offre un repertorio interessante e soprattutto ben interpretato. La voce di Van Morrison porta entusiasmo per il progetto, si circonda di artisti capaci e ne esce un album raffinato che, a volte, sfocia anche nel jazz. E’ facile riconoscere la voce pressochè inconfondibile del menestrello irlandese, ma con gli anni sembra addirittura migliorata divenendo leggermente più roca e “sporca”, cosa che per questo genere musicale non va affatto male. D’altronde era facile aspettarsi un album simile da un artista che col gruppo dei Them ha scritto belle pagine di blues rock e che poi, durante una lunga carriera solista, sforna album come “Astral weeks” e “Moondance” impregnati di sonorità tradizionali e folk ma con sullo sfondo il jazz e il soul blues. Ben venga quindi questo omaggio ai grandi bluesman del passato.
Voto: 3.5/5