Paolo Cognetti – Le otto montagne

Mi trovavo in una locanda di montagna, seduto di fronte alle Pale di San Martino e il sole che le illuminava, coi suoi spostamenti, le mostrava di momento in momento sotto un’altra forma, altri colori, altri pensieri. E’ il fascino della montagna che si fa ammirare ogni volta in modo diverso. Ed è lei, in ultima analisi, la vera protagonista della storia, coi suoi personaggi, le stagioni che passano, i riti, le abitudini, i lavori. Ed è la storia di un’amicizia tra due ragazzi che continua fino all’età adulta. Amicizia di sentimenti, di poche parole ma importanti, di sentire in comune, di vita che si valorizza attraverso il lavoro manuale e i silenzi nello scenario del Monte Rosa. E’ anche la storia di un padre che vede nella montagna l’unica via di fuga da una realtà che non riesce ad accettare e che al figlio lascia in eredità una baita da sistemare, un luogo in cui potersi isolare, un motivo per credere in qualcosa. E’ la storia di donne che non si arrendono, chi attraverso la riservatezza dei suoi modi, chi coltivando relazioni e chi partorendo una figlia nelle difficoltà: donne che continuano a lottare senza lasciarsi andare e che, per un verso o l’altro, continuano a credere in quello che stanno facendo. L’amicizia che lega i due ragazzi attraversa gli anni e si rinnova ogni volta che si reincontrano come se il tempo si fosse fermato, si ritrovano a parlare dopo esperienze diverse; ma tutto resta ancorato a quella realtà fatta di sacrifici, di dolore, di crudezza e libertà, a quei monti che trasmettono pace interiore e profondità. Il valore di un’amicizia è così portato all’atto finale e racchiuso dentro il tempo e i luoghi che lo preserveranno per sempre.

voto: 4/5

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