Murakami Haruki – L’assassinio del commendatore libro primo

2018

I libri dello scrittore giapponese all’inizio sembrano sempre lineari, partono dalla vita di tutti i giorni, dalle cose semplici, dalla routine. Poi ad un tratto ti accorgi che stanno sterzando, che piano piano vengono a prendere forma tanti avvenimenti che sembrano slegati gli uni con gli altri ma che con l’avanzare della storia iniziano a intrecciarsi. Si parte da un divorzio, il protagonista che lascia la casa e vaga in macchina per sei mesi fino a trovare alloggio in una casa in mezzo ai boschi dove aveva vissuto un pittore famoso, padre di un suo amico. Da li la storia si intreccia essendo il protagonista stesso un pittore di ritratti. La scoperta di un quadro in soffitta, uno strano rumore nella notte, un personaggio che appare da un passato lontano, un vicino per certi versi alquanto strano: sono tutte situazioni che pescano dalla tradizione giapponese, dalla metafora della fragilità delle persone, da avvenimenti che sembrano avere il sopravvento sul ritrattista. Poi vengono i colloqui, i discorsi lasciati sospesi, a volte inquietanti o a prima vista assurdi. Un libro che non è un giallo ma che tiene legato il lettore con una storia dai contorni indefiniti

Voto: 4/5

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