Solo un bacio
Solo un bacio
per poterti dimenticare,
per lasciarti sola,
con le mani strette invano
e gli occhi nella polvere.
Solo un bacio
per dirti parole silenti,
per restare sospeso
tra l’amore e l’indifferenza
e una notte persa.
Solo una stella
per poter restare al buio
aspettando con gli occhi chiusi
il sole che non asciuga il pianto.
Solo un sorriso
invocato quasi per sbaglio
guardando l’acqua del fiume
in un riflesso lontano.
Solo una parola
per poterti dire che
non esistono sogni,
portati via dalla corrente
diventano vapore,
nebbia,
rugiada,
li colgo ovunque
e ovunque si disperdono.
Solo una poesia
scritta quasi per caso,
ma non era ciò che volevo,
e nelle mani aperte non resta niente.
Solo paura
tristezza
confusione
e un altro giorno perso.
Tanti giorni per conoscerci
un istante per dirci addio.
Stancamente
isso di nuovo le vele al vento
alla ricerca di un altro porto,
vele bianche per bianchi scogli,
nuovi sogni per luci antiche,
occhi spenti per mille colori.
Solo un bacio
sussurra la neve
sfiorando le labbra del sole,
per poi sciogliersi nel nulla.
Pagine
Pagine di un libro
scritte con altro nella testa
per poi correre, vederti, fuggire
e niente da capire.
Noia
Soltanto per noia
la luna cerca il sole
lasciando una scia
di stelle.
E poi
…e poi guardo
fiori ancora appassiti:
fioriranno di nuovo,
come la vita,
dopo essere morti tante volte.
Solo per amore
vorrei farti sorridere,
solo per amore
a volte, per caso,
non ci sono giorni vuoti di noia.
Guardo
Guardo la notte!
E gli occhi si velano di pianto.
Passano in fretta
i ricordi,
gli attimi,
il passato,
il futuro.
Più triste della solitudine,
il presente
resta.
S’incendia la notte.
Di paure ed angosce.
Rubando gli istanti felici
alla vita.
Come il lamento di un violino,
s’è accartocciata,
la notte,
sui pensieri in attesa del tempo.
Giorni immobili sospesi nel vuoto,
giorni stagnanti di noia
e di abbandono
in attesa del vento dei sogni
che porta lontano.
Osservo i dettagli!
E ancora si chiudono gli occhi
per capire, cercare
e trovare
quell’estate che ci ha preso
insieme per mano.
Ma questo tempo cammina…
Piano.
Forse
Forse è solo la luna
dipinta d’inganno
a trasformare d’inverno l’autunno.
Poiché all’improvviso
tra odori e profumi
il freddo colore del cielo
insinua i fantasmi nel sonno,
il tempo è un volto diafano
di speranze dissolte nell’aria.
Soltanto frasi in un bar.
E immagini bianche allo specchio.
Vele ammainate
in attesa del vento!
Forse son solo le stelle
che risplendono nella notte
ed io che annego nel vuoto
per ascoltare il silenzio.
Come un autunno malato
d’improvviso
di nostalgia
con il sole ancora alto
per nascondere le prime ombre
di malinconia.
Il tramonto s’è spezzato
in tanti piccoli ritagli
di noia.
Mi manchi.
Vele bianche
Vele bianche,
clown tristi del mare,
ammainate sulle spiagge
nell’abbandono del silenzio.
Vele bianche
in rotta verso le scogliere
mentre tu ed io,
sulle ali dei gabbiani,
iniziamo a volare.
Vele bianche,
clown tristi del mare,
sospese nell’aria
a cercare tracce di vita!
Poi improvviso
Due vite lontano
che non si conoscono
s’incontrano ai limiti della musica.
Un gioco di mille coincidenze,
uno spettacolo
per sotterrare il dolore,
la tristezza, il pianto,
per dimenticare l’amore
e non pensarci più.
E la vita muore,
legata solo a quell’ultimo filo,
l’ultimo spettacolo
ai limiti del vuoto.
Un susseguirsi di avvenimenti,
improvvisi
d’un tratto.
Ricomincia la fine
delle speranze.
L’attesa.
Lei ascolta poche parole,
lui le coglie per caso.
Per caso lo sente, improvviso,
l’amore.
Un terribile gioco della vita, circolare, senza fine,
verso un punto maledetto,
la fine delle illusioni.
Dentro la speranza, la delusione,
la consapevolezza dell’inutilità
di quel gioco
iniziato tante volte
e sempre bruscamente interrotto.
Il sogno.
Lui lo chiama così.
Il sogno per le notti suicide,
per i pensieri distorti,
per la follia di cercarla.
Lei, con i suoi perché, i dubbi,
la paura, il vuoto,
con le ansie, le incertezze,
alla scoperta di un universo sconosciuto
(lui crede nell’amore).
Lei, meravigliosa dentro senza saperlo,
all’inizio di qualcosa di sorprendentemente nuovo
(lui lontano dall’avere),
lei col sorriso e gli occhi carichi di parole
e col silenzio tra le labbra
(lui buffone dell’essere).
Poesia.
E inizia, per caso.
Poesia. Dentro.
Lei che s’accende d’entusiasmi,
si spegne. La luce, il buio.
La notte.
Il corpo, le mani.
Le mani.
Cresce, s’infiamma, l’amore.
Le mani.
Alla ricerca perduta del corpo.
Del seno.
Non si penetra la follia
del buio della notte.
Le mani.
Alla ricerca di un altro amore
sconosciuto, di pregiudizi,
di paure,
di complessi.
Lei aspetta, capisce.
I dubbi restano nascosti dentro.
Impossibile crederlo.
Per entrambi.
Impossibile e vero.
Davanti agli occhi un futuro lontano.
Il futuro.
Per accendere tutti i sogni.
Per fuggire la solitudine.
Per un altro spettacolo
senza pubblico, solo lei.
Lei felice e triste,
lei discreta e pazza, razionale e fantastica.
Lui, dolce e tenero e trasandato.
Lei, profumo di Chanel,
lui, oltre le apparenze esteriori
e gli occhi della gente.
Così diversi.
Ma dentro…
Per pensare che l’amore…
Per sempre.
Un momento
Un sogno,
l’importanza di questo amore
e di ogni giorno insieme,
anche se a volte per attimi
o attraverso frasi
o biglietti
e pensieri che affiorano,
come tanti petali
di un fiore che non…
appassisce mai.
Un momento,
per colmare un vuoto,
il vuoto di me che non dormo
mentre tu stai per partire.
Un momento,
per essere qua con te,
far colazione insieme,
e le piccole cose
possono far grande la vita.
Un sogno, questa sera,
per poterti svegliare domani
con un sorriso in più,
e la voglia di fare,
di credere in te stessa,
nell’importanza del tuo lavoro.
Un pensiero
per fare grande
anche solo un momento
e non perdere niente di tutto.
Si scioglie
Si scioglie, si sgretola,
si perde
la vita
che si ciba di sogni.
Sono i ricordi che si negano
a mostrarsi all’improvviso
e dentro senti bruciare
le parole
i dubbi.
Una storia, soltanto,
e nulla più…
Quale amore ci resta
guardando le luci spente.
Quale amore grida più forte
e tu sai che è inutile,
e forse non resta più il tempo,
quel tempo dannato è fuggito
tra gli anni che passano.
Scende la nebbia
e i figli crescono,
poi ti chiedi come è stato,
se potevi fare di più.
Lasciare tutto al caso,
a volte,
non sarebbe stato meglio?
Come pensi di sentirti
quando dentro si diffonde la paura
di sbagliare
di non capire
di confondere
i sentimenti
e la ragione,
la felicità
e le sconfitte.
Si perde tra rumori silenti
la vita.
Indecisa ancora,
e forse per sempre,
aspettando domani.
Vele bianche
Ho disegnato vele bianche all’orizzonte
per distruggere la rabbia che sento dentro,
ma il vento non le muove
e il sole le nasconde!
Vorrei incontrarti
sotto raggi di pioggia
con il tuo viso bagnato di tristezza
e cercare dentro di me le parole
per farti ritrovare il sorriso.
Vorrei fermarti
mentre la vita corre
e non mostrarti la falsa allegria
dei soliti come stai,
ma scavare dentro le parole
e nel cuore
e guardarci,
senza ipocrisie segreti menzogne
ascoltando nuove melodie.
Vorrei essere un altro padre
ma dentro a volte si spezzano le speranze,
la routine dei giorni spazza le illusioni,
vorrei essere la strada da seguire.
Ma altre sono le vie da percorrere.
Vorrei avere un’altra occasione
ma non resta il tempo
e la vita corre in fretta
e resta il nulla invisibile.
Ho versato della sabbia
nel cortile tra i palazzi.
Adesso posso vedere il mare!
Ho dipinto di mille colori la vita
adesso volano i sogni.
Se…
Se non posso cambiare la vita
Allora non piango più
Ma urlo dentro la testa
Per esploderla
In mille frammenti
Colorati di nulla.
Se un frammento squarcia le nuvole
posso giocare in un labirinto
di specchi
che mi nascondono da me stesso,
credere ancora
che qualcosa ci spinge avanti,
che non siamo solo qui per morire.
Mi giro e vedo
ricordi stupendi
persi nel deserto della noia
e immagini squarciate
coltivate dalla memoria.
Guardo avanti
per disperdere la nebbia
e cercare
nei miei figli il futuro,
per sentire il suo profumo
tra le dita.
Se un frammento
apre una falla nel mare,
l’acqua cancella
le parole che non ho scritto
e lascia fogli bianchi
da riempire.
Se non posso ferire il tempo
restano solo sogni
dispersi nel mare
da afferrare e stringere forte
fino a sentirne il dolore.
Se quello che dico non ti piace,
queste parole non sono per te,
ma per il vento che le porta via.
Uno di quei frammenti
si è piantato nel cuore.
E sanguina.