Moretti Massimo 1986 Poesie

 

Solo un bacio

 

Solo un bacio

per poterti dimenticare,

per lasciarti sola,

con le mani strette invano

e gli occhi nella polvere.

 

Solo un bacio

per dirti parole silenti,

per restare sospeso

tra l’amore e l’indifferenza

e una notte persa.

 

Solo una stella

per poter restare al buio

aspettando con gli occhi chiusi

il sole che non asciuga il pianto.

 

Solo un sorriso

invocato quasi per sbaglio

guardando l’acqua del fiume

in un riflesso lontano.

Solo una parola

per poterti dire che

non esistono sogni,

portati via dalla corrente

diventano vapore,

nebbia,

rugiada,

li colgo ovunque

e ovunque si disperdono.

 

Solo una poesia

scritta quasi per caso,

ma non era ciò che volevo,

e nelle mani aperte non resta niente.

   Solo paura

   tristezza

   confusione

e un altro giorno perso.

 

Tanti giorni per conoscerci

un istante per dirci addio.

 

Stancamente

isso di nuovo le vele al vento

alla ricerca di un altro porto,

vele bianche per bianchi scogli,

nuovi sogni per luci antiche,

occhi spenti per mille colori.

 

Solo un bacio

sussurra la neve

sfiorando le labbra del sole,

per poi sciogliersi nel nulla.

 

 

 

 

Pagine

 

Pagine di un libro

scritte con altro nella testa

per poi correre, vederti, fuggire

e niente da capire.

 

 

 

Noia

 

Soltanto per noia

la luna cerca il sole

lasciando una scia

di stelle.

 

 

E poi

 

…e poi guardo

fiori ancora appassiti:

fioriranno di nuovo,

come la vita,

dopo essere morti tante volte.

Solo per amore

vorrei farti sorridere,

solo per amore

a volte, per caso,

non ci sono giorni vuoti di noia.

 

 

 

Guardo

 

Guardo la notte!

E gli occhi si velano di pianto.

Passano in fretta

i ricordi,

gli attimi,

il passato,

il futuro.

Più triste della solitudine,

     il presente

     resta.

S’incendia la notte.

Di paure ed angosce.

Rubando gli istanti felici

alla vita.

Come il lamento di un violino,

s’è accartocciata,

la notte,

sui pensieri in attesa del tempo.

Giorni immobili sospesi nel vuoto,

giorni stagnanti di noia

e di abbandono

in attesa del vento dei sogni

che porta lontano.

Osservo i dettagli!

E ancora si chiudono gli occhi

per capire, cercare

e trovare

quell’estate che ci ha preso

insieme      per mano.

Ma questo tempo cammina…

Piano.

 

 

Forse

 

Forse è solo la luna

dipinta d’inganno

a trasformare d’inverno l’autunno.

Poiché all’improvviso

tra odori e profumi

il freddo colore del cielo

insinua i fantasmi nel sonno,

il tempo è un volto diafano

di speranze dissolte nell’aria.

Soltanto frasi in un bar.

E immagini bianche allo specchio.

Vele ammainate

in attesa del vento!

Forse son solo le stelle

che risplendono nella notte

ed io che annego nel vuoto

per ascoltare il silenzio.

Come un autunno malato

d’improvviso

di nostalgia

con il sole ancora alto

per nascondere le prime ombre

di malinconia.

Il tramonto s’è spezzato

in tanti piccoli ritagli

di noia.

Mi manchi.

 

 

 

 

Vele bianche

 

Vele bianche,

clown tristi del mare,

ammainate sulle spiagge

nell’abbandono del silenzio.

Vele bianche

in rotta verso le scogliere

mentre tu ed io,

sulle ali dei gabbiani,

iniziamo a volare.

Vele bianche,

clown tristi del mare,

sospese nell’aria

a cercare tracce di vita!

 

 

Poi improvviso

 

Due vite lontano

che non si conoscono

s’incontrano ai limiti della musica.

Un gioco di mille coincidenze,

uno spettacolo

per sotterrare il dolore,

   la tristezza, il pianto,

per dimenticare l’amore

e non pensarci più.

E la vita muore,

legata solo a quell’ultimo filo,

l’ultimo spettacolo

ai limiti del vuoto.

Un susseguirsi di avvenimenti,

improvvisi

d’un tratto.

Ricomincia la fine

delle speranze.

    L’attesa.

Lei ascolta poche parole,

lui le coglie per caso.

Per caso lo sente, improvviso,

           l’amore.

Un terribile gioco della vita, circolare, senza fine,

verso un punto maledetto,

la fine delle illusioni.

             Dentro la speranza,               la delusione,

la consapevolezza dell’inutilità

di quel gioco

iniziato tante volte

e sempre bruscamente interrotto.

Il sogno.

Lui lo chiama così.

Il sogno per le notti suicide,

per i pensieri distorti,

per la follia di cercarla.

Lei, con i suoi perché, i dubbi,

la paura, il vuoto,

con le ansie, le incertezze,

alla scoperta di un universo sconosciuto

(lui crede nell’amore).

 

Lei, meravigliosa dentro senza saperlo,

all’inizio di qualcosa di sorprendentemente nuovo

(lui lontano dall’avere),

lei col sorriso e gli occhi carichi di parole

e col silenzio tra le labbra

(lui buffone dell’essere).

Poesia.

E inizia, per caso.

Poesia.      Dentro.

Lei che s’accende d’entusiasmi,

si spegne.        La luce, il buio.

     La notte.

          Il corpo, le mani.

                Le mani.

                          Cresce, s’infiamma, l’amore.

Le mani.

Alla ricerca perduta del corpo.

Del seno.

Non si penetra la follia

del buio della notte.

Le mani.

Alla ricerca di un altro amore

sconosciuto, di pregiudizi,

di paure,

di complessi.

Lei aspetta, capisce.

I dubbi restano nascosti dentro.

 

Impossibile crederlo.

Per entrambi.

Impossibile e vero.

Davanti agli occhi un futuro lontano.

                    Il futuro.

Per accendere tutti i sogni.

Per fuggire la solitudine.

Per un altro spettacolo

senza pubblico, solo lei.

Lei felice e triste,

lei discreta e pazza,              razionale e fantastica.

Lui, dolce e tenero e trasandato.

Lei,              profumo di Chanel,

lui, oltre le apparenze esteriori

e gli occhi della gente.

Così diversi.

Ma dentro…

Per pensare che l’amore…

Per sempre.

 

 

Un momento

 

Un sogno,

l’importanza di questo amore

e di ogni giorno insieme,

anche se a volte per attimi

o attraverso frasi

o biglietti

e pensieri che affiorano,

come tanti petali

di un fiore che non…

appassisce mai.

Un momento,

per colmare un vuoto,

il vuoto di me che non dormo

mentre tu stai per partire.

Un momento,

per essere qua con te,

far colazione insieme,

e le piccole cose

possono far grande la vita.

Un sogno, questa sera,

per poterti svegliare domani

con un sorriso in più,

e la voglia di fare,

di credere in te stessa,

nell’importanza del tuo lavoro.

Un pensiero

per fare grande

anche solo un momento

e non perdere niente di tutto.

 

 

 

Si scioglie

 

 

Si scioglie, si sgretola,

si perde

la vita

che si ciba di sogni.

Sono i ricordi che si negano

a mostrarsi all’improvviso

e dentro senti bruciare

le parole

i dubbi.

Una storia, soltanto,

e nulla più…

Quale amore ci resta

guardando le luci spente.

Quale amore grida più forte

e tu sai che è inutile,

e forse non resta più il tempo,

quel tempo dannato è fuggito

tra gli anni che passano.

Scende la nebbia

e i figli crescono,

poi ti chiedi come è stato,

se potevi fare di più.

Lasciare tutto al caso,

a volte,

non sarebbe stato meglio?

Come pensi di sentirti

quando dentro si diffonde la paura

di sbagliare

di non capire

di confondere

i sentimenti

e la ragione,

la felicità

e le sconfitte.

Si perde tra rumori silenti

la vita.

Indecisa ancora,

e forse per sempre,

aspettando domani.

 

 

Vele bianche

 

Ho disegnato vele bianche all’orizzonte

per distruggere la rabbia che sento dentro,

ma il vento non le muove

e il sole le nasconde!

 

Vorrei incontrarti

sotto raggi di pioggia

con il tuo viso bagnato di tristezza

e cercare dentro di me le parole

per farti ritrovare il sorriso.

 

Vorrei fermarti

mentre la vita corre

e non mostrarti la falsa allegria

dei soliti come stai,

ma scavare dentro le parole

      e nel cuore

e guardarci,

senza ipocrisie     segreti    menzogne

ascoltando nuove melodie.

 

Vorrei essere un altro padre

ma dentro a volte si spezzano le speranze,

la routine dei giorni spazza le illusioni,

vorrei essere la strada da seguire.

Ma altre sono le vie da percorrere.

 

Vorrei avere un’altra occasione

ma non resta il tempo

e la vita corre in fretta

e resta il nulla invisibile.

 

Ho versato della sabbia

nel cortile tra i palazzi.

Adesso posso vedere il mare!

 

Ho dipinto di mille colori la vita

adesso volano i sogni.

 

 

 

Se…

 

Se non posso cambiare la vita

Allora non piango più

Ma urlo dentro la testa

Per esploderla

In mille frammenti

                       Colorati di nulla.

 

Se un frammento squarcia le nuvole

posso giocare in un labirinto

                  di specchi

che mi nascondono da me stesso,

credere ancora

che qualcosa ci spinge avanti,

che non siamo solo qui per morire.

Mi giro e vedo

ricordi stupendi

persi nel deserto della noia

e immagini squarciate

coltivate dalla memoria.

 

Guardo avanti

per disperdere la nebbia

e cercare

nei miei figli il futuro,

per sentire il suo profumo

tra le dita.

 

Se un frammento

apre una falla nel mare,

l’acqua cancella

le parole che non ho scritto

e lascia fogli bianchi

da riempire.

 

Se non posso ferire il tempo

restano solo sogni

dispersi nel mare

da afferrare e stringere forte

fino a sentirne il dolore.

 

Se quello che dico non ti piace,

queste parole non sono per te,

ma per il vento che le porta via.

Uno di quei frammenti

si è piantato nel cuore.

E sanguina.

 

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