Massimo volume – Il nuotatore

2019

C’è una continuità in tutti i lavori dei Massimo volume che allo stesso tempo è la caratteristica del gruppo e nello stesso tempo l’anello debole ed è la voce di Emidio Clementi. Una voce che non canta ma parla o recita testi dissacranti, storie fatte di immagini e di metafore che colpiscono per l’attualità e la profondità. Anello debole perché i Massimo volume sono legati indissolubilmente a quella voce che a volte può risultare monotona, a volte forse dovrebbe essere supportata da altre voci; ma che graffia e riflette i mali della società. La musica scarna di chitarre e ritmica lascia perdere l’elettronica e si mette al servizio di quella voce senza perdersi, anzi marcandone, se possibile le parole. I testi spaziano tra episodi legati alla famiglia (lo zio con debiti di gioco che perde tutto in “la ditta di acque minerali”), dal coraggio (in “Una voce a orlando” il poliziotto eroe che cerca di proteggere le persone in un attentato e che si scusa con la persona amata), la storia (“Mia madre e la morte del generale” vista come voglia di potere), l’angoscia della superficialità della nostra società (attraverso la metafora del “Il nuotatore”). Tante storie che parlano di vita e di disillusioni, come ci ha abituati Emidio Clementi da diversi anni ormai (era il 1991), tante storie che fanno dei Massimo volume un gruppo unico nel suo genere di rock letterario.

Voto: 3.5/5

Precedente Rival sons – Feral roots Successivo Ken Follett – L’inverno del mondo